LETTERA DI RINGRAZIAMENTO DI ASSUNTA

Salve, sono Assunta da Napoli e scrivo questa lettera per ringraziare Don Roberto Peruzzi per le sue preghiere d’intercessione e guarigione fatte per mio figlio Emanuele di anni sedici per la sua avvenuta guarigione. Il 13 gennaio 2009 gli diagnosticarono una ciste aneurismatica alla spina dorsale e dopo essere stato ricoverato all’ospedale di Napoli, fu operato sette volte senza risultato, anzi, gli causarono gravi lesioni al midollo spinale che lo immobilizzarono a letto. Il medico affermava che ci voleva solo un miracolo per guarirlo. Da allora, disperata ho chiesto alla Madonna di farci trovare la strada giusta e il tutto fu esaudito. In quei giorni un dottore ci diede il nome del dottor Stefano Boriani dell’ospedale Maggiore di Bologna, proprio lì conobbi la mia amica Luciana che accudiva suo figlio Emanuele miracolato dopo un grave incidente stradale. Luciana mi portò al suo gruppo di preghiera nella chiesa di padre Marella insieme a Massimiliano, sua moglie e altre persone. Nello stesso luogo ho conosciuto Don Roberto che ogni primo sabato del mese celebrava la Santa Messa e poi seguiva la preghiera di guarigione pregando ogni volta sulla foto di mio figlio e di altri ammalati.

Un giorno Massimiliano ci ha accompagnati a Fiesole dove Don Roberto riceve per parlare tranquillamente con chi ne aveva bisogno. E’ lì che lui mi rassicurò dicendomi che tutto sarebbe andato bene. Intanto in ospedale i dottori non sapevano cosa fare per curare mio figlio, nonostante le parole di Don Roberto, le preghiere mi davano un senso di tranquillità, ero assolutamente convinta che Gesù l’avrebbe guarito. Fu allora che il dottore mi chiamò per dirmi che non c’era molto da fare, non si poteva intervenire chirurgicamente perché l’avevano rovinato, l’unica possibilità che avevamo era di effettuare la radioterapia e sperare che facesse un effetto positivo. Quando ci recammo nell’ospedale dove sarebbero state fatte le radio, la dottoressa che mi fece firmare l’autorizzazione, voleva convincermi che quella non era la strada giusta, anzi la stessa radio non avrebbe curato la malattia e che comunque il suo destino era quello di restare paralizzato. Con il cuore in gola e tremante, firmai dicendole che credevo in Dio e mi affidavo alla sua volontà. Intanto, in ospedale veniva a farci visita Padre Ciriaco, lui stesso rimase sorpreso dal sorriso di mio figlio che trasmetteva un gran senso di pace e serenità.

Terminate le radioterapie, la stessa dottoressa che mi aveva scoraggiata mi disse che sarebbe passato molto tempo prima di vedere risultati, mentre il dottor Boriani passati neanche 15 giorni fece effettuare una TAC per controllare l’andamento e affermò che tutto procedeva per il meglio e iniziavano già a vedersi i risultati. Nel mese di agosto dimisero Emanuele per farci rilassare qualche giorno a casa, nell’abitazione che avevamo preso a Bologna per quei mesi. Immobile sul letto, con il collare e il busto dal 13 gennaio, Emanuele ha un malore, non riusciva a muovere ed avere sensibilità al piede sinistro. Ci recammo velocemente al pronto soccorso per consultare il dottore il quale però risolse il problema con il cortisone.

Noi temevamo il peggio e invece con grande umiltà chiese ad Emanuele se voleva ricominciare a camminare, Emanuele commosso gli rispose di si e mi confidò che arrabbiato aveva chiesto a Gesù di ricevere questo miracolo. Ci mandarono in un centro di riabilitazione ad Imola e dopo aver fatto la prima visita ci dissero che difficilmente avrebbe recuperato tutte le funzioni motorie perché il midollo era stato danneggiato. In questo stesso periodo Don Roberto ci invitò nella chiesa di Padre Marella insieme a noi vennero altri ragazzi che come mio figlio erano sulla sedia a rotelle. Lui li accolse con tanto amore e fece le foto insieme a loro, pregò per loro e li benedisse, la commozione fu talmente forte che anche mio marito che non è cattolico praticamente piangeva come un bambino e disse che non avrebbe mai più dimenticato la Messa di Don Roberto, quel giorno dimenticò anche la partita di calcio pur essendo un accanito tifoso.

Emanuele da quel giorno migliorava sempre di più, giorno dopo giorno, ogni volta che veniva effettuata una nuova TAC, i dottori la guardavano stupiti e tra loro si dicevano che questo poteva essere solo un miracolo. Il 26 luglio dopo un anno e mezzo, finalmente gli è stato tolto il collare e cammina, corre e va in discoteca, non ha più problemi fisici, i dottori dall’ultima TAC hanno riscontrato che le vertebre si sono riformate dritte coprendo la deviazione del midollo che era stata causata dalle operazioni.

Finalmente abbiamo udito che Emanuele è guarito!

Lodo e ringrazio Gesù e la Madonna che ascoltano le preghiere di Don Roberto. Ringrazio tutti voi, la mia amica Luciana con Emanuele, Franco e Susi, in questa grande sofferenza ringrazio il Signore per avermi fatto conoscere tutti voi, non smetterò mai di testimoniare le vostre preghiere e la vostra grande fede.

Vi voglio bene tutti

Napoli, 03 maggio 2010

Lettera firmata